SE OGNI VIAGGIO in moto consistesse soltanto nel percorrere un rettilineo, probabilmente la nostra passione non sarebbe così popolare. Certo, entrare in uno stato vagamente meditativo mentre teniamo il nostro sguardo puntato lungo un tratto di strada aperta e diritta, da soli con i nostri pensieri, godendoci il paesaggio e assorbendo tutto quello che incontriamo, ha il suo fascino. Ma sono le curve. il farci strada tra le svolte e gli snodi, che ci fa aumentare i battiti del cuore e mette in circolo l’adrenalina. Nell’ultimo numero abbiamo esaminato il concetto di controsterzo, l’idea controintuitiva che premere in avanti su un lato del manubrio della moto vi fa curvare in quella direzione, in direzione opposta a quella in cui il manubrio (e la ruota anteriore) sembra che stiano girando. Qui esploreremo come mettere in pratica questa tecnica mentre affrontate le curve nella vita reale mentre guidate.
Un approccio in quattro fasi
Per prima cosa, nonostante la descrizione iniziale dell’emozione dell’atto del curvare, è importante sottolineare che la maggior parte del tempo svoltare con la moto è una questione di funzionamento e sicurezza, non di adrenalina. Ma si applica sempre la stessa tecnica di base, sia che si tratti di svoltare a un incrocio molto affollato o di affrontare le curve in una delle nostre strade secondarie preferite. Partendo dai principi di base, questa tecnica viene definita come un processo in quattro fasi: rallentare, guardare, premere e accelerare, partendo dal presupposto che abbiate già la perfetta padronanza del processo chiamato “S.E.E o “Search, Evaluate, Execute” (esaminare, valutare. eseguire) . Vale a dire, che abbiate già “esaminato” la curva imminente, “valutato” la situazione e siate pronti ad “eseguire” la curva.
Rallentare
Potrebbe sembrare ovvio. ma avvicinarsi a una curva alla velocità giusta è molto importante. Le conseguenze di una valutazione errata della propria velocità possono essere molto serie. Ciò rende il rallentare forse l’aspetto più cruciale della capacità di curvare in modo corretto. Molti incidenti sono la conseguenza di guidatori che imboccano una curva o una svolta a velocità troppo elevata. Il segreto è rallentare prima di entrare nella curva. Usate i freni anteriori e posteriori con decisione ma gradualmente, nello stesso tempo rilasciando l’acceleratore. Quanto dovete rallentare? Questo dipende da cose come quanto è stretta la curva, la presenza di altro traffico e di eventuali ostacoli sul vostro cammino. È molto importante, soprattutto se state guidando su strade sconosciute. Ricordate: se non siete sicuri è meglio abbondare con la prudenza nel rallentare piuttosto che correre il rischio di prendere una curva troppo velocemente. Tanto per cominciare. frenare in curva può essere causa di problemi. Frenando si toglie trazione mentre si curva, aumentando il rischio che gli pneumatici perdano aderenza nella curva. Il rischio è più elevato quando le condizioni non sono proprio ideali. ad esempio se il manto stradale è bagnato o vi sono detriti come sabbia o ghiaia. Ancora peggio, se frenate troppo energicamente (facile se vi prende il panico) , rischiate di bloccare gli pneumatici e di andare in derapata o perdere il controllo.
Guardare
“Guardare” in questo contesto si riferisce al girare la testa e guardare nella direzione in cui intendete curvare. Non limitatevi a muovere gli occhi, spostate proprio la testa! Tenete gli occhi in su e guardate il più lontano possibile nella curva, facendo in modo di sapere cosa vi aspetta e prestando attenzione a potenziali ostacoli come ghiaia, carcasse di animali, foglie o qualsiasi cosa che potrebbe impedire di fare una buona curva. Man mano che aggiungete nuove informazioni, regolatevi di conseguenza. Rallentare quanto necessario, regolate il percorso che intendete seguire o addirittura, se la situazione lo richiede. fate un arresto di emergenza. Restate concentrati. l motociclisti sono al massimo della vulnerabilità quando sono in curva ed è importantissimo restare concentrati su ciò che si sta facendo e non distrarsi. Il segreto è muovere la testa, non solo gli occhi. E facile pensare che bastino gli occhi per esaminare il percorso previsto, ma girare la testa fisicamente vi fa fare un serie di cose che non sempre sono ovvie. Tanto per cominciare, sembra che aiuti il resto del corpo a capire quali sono le vostre intenzioni. Qualunque sia il motivo, la vostra motocicletta sembra “obbedire” meglio ai vostri comandi quando è la testa dare l’input.
Premere
Qui incontriamo di nuovo il concetto di controsterzo. Quando entrate nella curva spingere in avanti sul manubrio nella direzione della curva. In altre parole, spingere a sinistra per andare a sinistra, spingete a destra per andare a destra. Questa azione dà inizio a un’inclinazione che comincia a fare curvare la moto nella direzione in cui volete andare.
Accelerare
L’ultima fase del processo consiste nel premere l’acceleratore, dolcemente e in modo uniforme, mentre state percorrendo la curva. Ciò ha diversi effetti. Innanzitutto aiuta a contrastare una tendenza naturale a continuare a rallentare, a prolungare la fase “lenta”, quando imboccate la curva. Ma, ancora più importante, un’accelerazione uniforme e costante aiuta a stabilizzare la sospensione e a massimizzare la manovrabilità. Inoltre, accelerare gradualmente uscendo dalla curva aiuta a riportare la moto in posizione verticale in modo naturale. Sulle curve o le svolte più lunghe può essere che non acceleriate per tutta la curva, ma vale lo stesso principio. La cosa importante è ricominciare a dare gas dopo avere rallentato per imboccare la curva e quindi accelerare quando si sta uscendo. Ma spesso in una curva più lunga la cosa migliore è mantenere una velocità costante, senza rallentare o accelerare. Per un principiante, accelerare in curva potrebbe apparire come una cosa innaturale da fare, ma è importante per i motivi appena illustrati. Le parole chiave sono “uniformità e costanza”. Darci dentro con l’acceleratore quando imboccate una curva causerà soltanto problemi.
E ora tutto insieme
Anche se abbiamo suddiviso il processo in quattro fasi distinte, con la pratica e l’esperienza comincerete a percepirlo come un tutt’uno. Come con tante cose nel motociclismo (e nella vita) il segreto sono la pratica e l’esperienza. Più penserete al processo “Rallentare, guardare, premere e accelerare” mentre state imparando, più naturale e automatico diventerà. Col tempo, vi aiuterà a liberare la mente per dare più attenzione attiva a tutto ciò che vi sta intorno e contribuirà a rendere ogni guida un po’ più rilassante, o eccitante, e sicura.
Becky Tillman trainer MSF
RiderCoach, istruttrice Rider’s Edge®
e Direttore regionale Rider’s Edge,
Harley-Davidson Rider Services
Fonte H.O.G. Magazine Numero 1 2013